Alcune associazioni dei consumatori rilanciano l'allarme sui rincari di prodotti e tariffe e chiedono al governo di intervenire per una riduzione dei prezzi. La richiesta è stata avanzata da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che hanno presentato la giornata di sciopero della spesa e della pastasciutta, in programma il 13 settembre, in cui ai consumatori si uniranno anche i produttori della Coldiretti.
I consumatori, che sottolineano come con i recenti aumenti e quelli in arrivo migliaia di famiglie rischiano l'indebitamento, chiedono nell'immediato il blocco dei prezzi e tariffe e indicano l'obiettivo di tagliare del 5 per cento prezzi e tariffe con l'accordo di tutte le parti interessate, con cui si arriverebbe ad un risparmio per le famiglie di 1000-1200 euro l'anno.
"Le famiglie italiane non ce la fanno più", ha detto il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, sottolineando che gli aumenti dei prezzi sono ingiustificati, dal momento che le materie prime incidono solo sul 10-15 per cento del prezzo. "Il governo deve intervenire perchè ha tutti gli strumenti per tagliare gli aumenti ingiustificati", ha aggiunto.
"Va eliminata la forbice dell'intermediazione. Vogliamo che i consumatori spendano di meno e gli agricoltori guadagnino di più ", ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, facendo l'esempio dei pomodori, venduti dall'agricoltore 5 centesimi al chilo, mentre il cittadino li paga fino a 3 euro.
"È aumentato tutto, dalle bollette ai servizi bancari, con un +404 per cento sulle polizze dei motorini", ha osservato il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti, sottolineando che i rincari generalizzati a fine anno peseranno per 1.098 euro sulle famiglie. A questo si aggiunge anche il problema dei mutui (il 91 per cento dei 3,5 milioni di mutui in Italia è a tasso variabile), ha proseguito Lannutti, suggerendo al governo di imporre alle banche di usare il fondo di sussidiarietà.
"Non può intervenire solo il governo, ma può spingere produttori, commercianti e distributori a fare la loro parte", ha aggiunto il presidente dell'Adoc, Carlo Pileri, ricordando che dal 2002 prodotti e servizi hanno subito aumenti tra il 30 e l'80%.
Le quattro associazioni dei consumatori hanno detto di aver comunque apprezzato la decisione del governo di aprire un tavolo di confronto con gli operatori della filiera alimentare, che si svolgerà il 12 settembre, e cui parteciperà anche una delegazione delle associazioni. Una delle loro richieste al ministro De Castro, ha anticipato Rienzi, sarà di aprire i mercati comunali la domenica alla vendita diretta da parte degli agricoltori.