Cosa è successo alle nostre acque!
Occorre sapere che per legge l'acqua del rubinetto non deve contenere sostanze indesiderate o nocive oltre certi limiti. Purtroppo ciò non è sempre ossibile, per cui una legge del 2001 aveva previsto la possibilità per le Regioni di accordare alcune deroghe, tenendo però debitamente informati i consumatori, cosa che puntualmente non si è mai verificata.
Intanto le aziende acquedottistiche sono state praticamente privatizzate, quindi dovendo far quadrare i conti (che però spesso non quadrano) non fanno investimenti per rendere l'acqua "a norma". Pertanto le aziende chiedono deroghe alle Regioni , che le gira al Ministero della Salute .
Tali deroghe riguardano la possibilità di superare le dosi di una o più sostanze indesiderate: per lo più arsenico, cloriti e nitrati.
Questi ultimi, la cui quantità massima consentita è di 50 milligrammiper litro, provengono soprattutto dai concimi azotati utilizzati per incrementare la produzione deiforaggi, per gli animali d'allevamento, foraggi che richiedono una grande quantità d'azoto prontamente disponibile nel terreno.
C'è, dunque, un crescente utilizzo di fertilizzanti contenenti azoto in forma nitrica che costano poco, questi formano nitrati che, a loro volta, essendo in eccesso oltre ad accumularsi nelle piante filtrano nel terreno, inquinando le falde acquifere.
I cloriti sono delle sottoforme del cloro usato per disinfettare l'acqua: quando supera i 200 microgrammi per litro si comincia a sentire quel sapore tipico di cloro; la legge ne ammette, per ora, fino ad 800 microgrammi, ma in diverse Regioni grazie alle deroghe, la quantità di cloro supera i 1300 microgrammi per litro, quindi diventa azzardato definire quell'acqua potabile, se pensiamo che i cloriti non fanno bene alla salute . L'arsenico, invece, in parte è catturato dalla stessa falda acquifera perché in minima parte presente nel sottosuolo (specialmente in quelli di origine vulcanica) ed in parte è ceduto da alcuni antiparassitari o dalle lavorazioni industriali o dalle discariche ecc...
Per verificare se nei tessuti c'è un accumulo di arsenico ed altri minerali tossici si può fare un test chiamato "mineralogramma"che è in sostanza un'analisi del capello ove i metalli tossici si fissano come negli altri organi.
Comunque a parte le deroghe, se dalle analisi dell'acqua risulta che sono state superate le tolleranze ammesse, la competenza ad intervenire è dell'ASL che deve giudicare se l'acqua è ancora idonea alconsumo umano, ed in caso contrario intimare all'azienda acquedottistica di prendere tutti i provvedimenti del caso.