TARSU NON DOVUTA.
I CONIUGI NUCERA VINCONO UNA LUNGA BATTAGLIA CONTRO LA BUROCRAZIA.
di GIUSEPPE CILIONE
SAN LORENZO- Mai darsi per vinti dinnanzi alla voracità della burocrazia. Chi la dura la vince, ed oggi un pensionato laurentino può togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo aver lottato, a suon di ricorsi, per ottenere giustizia dinnanzi a tributi non dovuti.
Rocco Nucera e la moglie Adelina Zumbo avevano intrapreso una battaglia legale, ma anche mediatica, finendo addirittura a \"Mi manda Rai tre\", contestando alcuni provvedimenti che ritenevano iniqui da parte del Comune e degli enti affidatari del servizio di riscossione.
Nel marzo 2015, il commissario straordinario pro tempore del Comune di San Lorenzo, Michela Fabio, dopo un articolo sulla nostra testata, con atto scritto, aveva persino diffidato Nucera dal porre in essere \"atti o comportamenti denigratori e lesivi dell\'immagine dell\'Ente comunale, dei suoi amministratori e dei suoi funzionari, di fronte alla collettività\", avvertendolo che, in caso contrario sarebbero state adite le vie legali per la tutela dei suoi diritti ed interessi tutti, ivi compresa la richiesta per il risarcimento dei danni morali.
Oggi, il pensionato e la moglie, originari di San Pantaleone, frazione collinare del comune di San Lorenzo, possono brindare al successo giudiziario in quanto la Commissione tributaria provinciale di Reggio Calabria (Paolo Marcianò, presidente, Giovanni Filocamo relatore, Aurelio Monteleone, giudice) si è espressa totalmente a favore dei cittadini ricorrenti, accogliendo il ricorso, presentato nel loro interesse dall\'avvocato Monica Santonoceto del Centro Tutela Consumatori di Reggio Calabria, e condannando l\'ente municipale laurentino alla corresponsione delle spese lite. Riavvolgendo il nastro della vicenda, ricordiamo che la Zumbo aveva ereditato dal padre un casolare di campagna che, subito dopo il decesso, era rimasto inutilizzato sino a divenire poco più che un rudere e nel quale era stata dismessa la fornitura di energia elettrica. Con provvedimento del marzo 2010 era annullato il tributo Tarsu per gli anni 2005, 2006 e 2007 relativo all\'immobile in questione.
Tuttavia, nel 2013, la Zumbo, tramite cartella esattoriale, veniva invitata a pagare la Tarsu del 2007, considerato che le annualità 2005 e 2006 erano state comunque corrisposte al Comune. Nonostante l\'opposizione in giudizio dell\'ente municipale, la ricorrente ha avuto la meglio ed oggi Rocco Nucera può manifestare la propria soddisfazione. \"Sono contento- confessa al nostro giornale il pensionato laurentino - che dopo una vera e propria battaglia sia stata fatta giustizia. E\' stato un iter lungo ma, alla fine, la mia tenacia è stata premiata nonostante abbia ricevuto persino un atto di diffida da parte del commissario, con cui mi vaniva intimato di non fare esternazioni in merito a questa vicenda. Tuttavia - prosegue - oggi che il giudizio si è concluso e sono spirati anche i termini per un eventuale appello credo che le mie rimostranze possano dirsi assolutamente fondate. Anzi è stata confermata la validità dell\'annullamento delle annualità Tarsu per gli anni 2005, 2006 e 2007, e conseguentemente, se è vero che è stata caducata la cartella esattoriale relativa all\'annualità non pagata, ovvero il 2007, è parimenti evidente che il Comune continua a detenere le somme relative alle annualità 2005 e 2006 che mia moglie aveva già corrisposto all\'ente. Vengono, quindi , sconfessate le ragioni avanzate dal Comune e viene sancita la nullità della pretesa come da me asserito e confermato dai giudici. Colgo l\'occasione - conclude Nucera - per ringraziare il legale che mi ha sostenuto in questa vicenda ed il Centro Tutela Consumatori di Reggio Calabria\". Vi è da ricordare che, dopo un anno di gestione da parte del commissario straordinario pro tempore Michela Fabio, i cittadini ne caldeggiarono la conferma, cosa puntualmente avvenuta con la mancata presentazione di liste per quella tornata amministrativa. Furono in tanti ad esprimere attestati di stima al viceprefetto. Probabilmente non tutti però.